000 Ottobre 1968. Sono passati più di trent'anni da quel pomeriggio in cui dissi ai miei che avevo voglia di lavo- rare: a scuola me la cavavo e nel pomeriggio mi rimane- va qualche ora. s Avevo due possibilità: fare da segretaria nello studio medico di zio Lollo, con qualche imbarazzo per le mance', oppure aiutare zia Isabella alla scuola di danza di Mimma Testa, che era alle Belle Arti, a cinque minuti da casa. Scelsi²2 la seconda. Lavoravo quattro pomeriggi 10 alla settimana, dalle 15 alle 19, guadagnavo trentamila lire al mese e mi sentivo in paradiso. Non dimenticherò mai la mia prima busta-paga, una delle emozioni più grandi della mia vita: Correvo felice sulla ghiaia del cortile del grande palazzo [...] contando i 15 soldi. Per calcolare il valore di quello stipendio, pensate che allora il cinema di prima visione costava mille lire, un paio di scarpe sulle diecimila lire, un litro di miscela* cen- toquaranta. Lavoro uguale libertà: non dimenticatelo mai, vi prego. Barbara PALOMBELLI, C'era una ragazza, Mondadori, 1999. 1 la mancia: le pourboire 2 scelsi: (passé simple de scegliere) je choisis 3 la ghiaia: le gravier 4 la miscela: le mélange 2 temps (carburant fait d'huile et d'essence)